In tutta Italia si terranno corsi formativi per gli operatori del comparto giochi allo scopo di contrastare la ludopatia, ovvero il gioco d’azzardo patologico, una vera e propria malattia caratterizzata dall’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. L’iniziativa “Affinché il gioco rimanga un gioco”, presentata al Ministero della Salute, è dell’associazione dei Servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative (Sapar). I corsi di formazione, sviluppati in dieci appuntamenti in tutta Italia, saranno tenuti da Maria Cristina Perilli, psicoterapeuta.
Gli esperti spiegano
“Alla prossima riunione dell’Osservatorio nazionale contro il gioco d’azzardo patologico verrà portata questa iniziativa, che ci auguriamo possa aiutare la risoluzione del problema del gap affinché il gioco rimanga una cosa piacevole”, ha spiegato Liliana La Sala, dirigente dell’ufficio prevenzione delle dipendenze, doping e salute mentale del ministero durante la conferenza stampa- Il ministero ha una forte sensibilità su questo tema”.
Gli operatori potranno intervenire in situazioni critiche. “Penso che gli operatori abbiamo un ruolo privilegiato – spiega Perilli – L’esercente è lì, può conoscere la clientela senza avere reazioni difensive che avrebbe il giocatore se fosse avvicinato da un operatore sanitario. “Ringrazio la Sapar e il presidente per questo invito e per questa iniziativa – ha detto Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) con delega ai giochi -, il punto di fondo è che dobbiamo fare in modo che il gioco torni a essere una cosa normale, una delle condizioni minoritarie parziali e casuali della vita”.